giovedì 7 aprile 2011

Turismo di qualità

Che gli italiani siano buongustai è una certezza. E lo dimostrano pure in periodo di crisi, quando, anche se il portafogli è più leggero prediligono vacanze di qualità, anche se magari un po' più corte di prima. 
Secondo il rapporto annuale ''Osservatorio sul Turismo del Vino in Italia. I nuovi dinamismi di un turismo di tendenza'', promosso dalle Città del Vino e realizzato dal Censis Servizi infatti il turismo enogastronomico in Italia ha mosso un giro d'affari dai 3 ai 5 miliardi di euro nel 2010, grazie a circa 5 milioni di turisti tra stabili ed occasionali che hanno scelto il Belpaese.

Secondo quanto emerge dallo studio nella scelta delle mete non si va più dietro alle mode, ma a caccia di curiosità ed esperienze innovative, grazie alla crescente familiarità nell'usare quotidianamente il web, dove si coltivano interessi sempre più personali e ristretti, che si traducono nell'individuazione di luoghi ben precisi, capaci di soddisfare più passioni in una sola volta: la gastronomia batte il vino come motivazione di viaggio e si intreccia con l'arte, l'ambiente, lo sport ed il wellness.
Secondo il rapporto, in linea con gli ultimi anni, le vacanze sono sempre più brevi (solo un giorno nel 56% dei casi) e dislocate lungo tutto l'anno, ma gli eno-appassionati spendono di più: in media un turista del vino spende 193 euro al giorno, ne spendeva 149 nel 2003 (+18% al netto dell'inflazione). Il tempo si restringe dunque, ma la spesa cresce. Il 56% degli eno-turisti ha svolto nel 2010 un viaggio di un solo giorno, il 26% almeno un weekend, il 15% una vacanza superiore ai 4 giorni. Ma, in media, ogni turista enogastronomico ha vissuto almeno due esperienze di viaggio indipendentemente dalla durata.

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