In Europa negli ultimi anni è aumentato il numero delle superfici coltivate "a biologico", come evidenzia l’ultimo rapporto sul bio elaborato da Eurostat (Statistics in Focus, 10/2010), in cui si segnala un incremento del 7,4% dell’area totale dedicata a biologico tra il 2007 e il 2008, mentre in tre anni le superfici destinate alla produzione biologica sono aumentate complessivamente del 21%.
L’Italia riveste un ruolo importante: nel settore della produzione biologica, grazie a oltre un milione di ettari di terreni coltivati da circa 50.000 aziende agricole, il nostro Paese continua ad avere una posizione di rilievo anche in Europa. L’agricoltura bio ha avuto un notevole sviluppo nel decennio 1990/2000, con una punta massima nel 2001, per registrare poi un rallentamento fino al 2008, rilevando però nel 2009 una ripresa consistente, che ha interessato in particolare le superfici coltivate (+ 10,4%).
L’Italia riveste un ruolo importante: nel settore della produzione biologica, grazie a oltre un milione di ettari di terreni coltivati da circa 50.000 aziende agricole, il nostro Paese continua ad avere una posizione di rilievo anche in Europa. L’agricoltura bio ha avuto un notevole sviluppo nel decennio 1990/2000, con una punta massima nel 2001, per registrare poi un rallentamento fino al 2008, rilevando però nel 2009 una ripresa consistente, che ha interessato in particolare le superfici coltivate (+ 10,4%).
Il 2009 si è rivelato anche un ottimo anno per il mercato del biologico italiano: dalle rilevazioni effettuate dall’ISMEA (Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare) in Italia gli acquisti di prodotti biologici confezionati hanno fatto registrare un incremento in valore del 6,9%, maggiore di quello relativo al 2008, che era stato del +5,2%, confermando la vitalità del settore in un momento di generale stagnazione della domanda interna di prodotti alimentari che non risparmia neanche i segmenti di qualità certificata, come le Dop e le Igp (-1,3% la flessione della spesa rispetto al 2008).
Questa tendenza è stata confermata anche dai dati relativi al primo semestre del 2010, nei quali si evidenzia un incremento del 9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
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