Finalmente, dopo diverse discussioni, a 5 anni dalla sua emanazione è stato abrogato il Decreto Pisanu. Cosa significa? Che sarà possibile accedere ad internet da luoghi pubblici senza dover identificarsi prima.
Vi siete mai chiesti perché in Italia vi fossero così pochi hot spot? Lo impediva la legge!
Chi voleva infatti mettere a disposizione dei propri clienti in bar, hotel, ristoranti, fast food, internet point una rete wi-fi doveva percorrere un iter burocratico davvero disincentivant: una domanda di autorizzazione in Questura, l’identificazione degli utenti e la registrazione del traffico avvenuto.
Ora le regole sono cambiate e decisamente più lievi: sopravvive solo, fino al 31 dicembre 2011, un obbligo, esclusivamente per gli internet point, di richiedere licenza al Questore per qualsiasi punto di accesso internet pubblico. Per "internet point" il decreto intende "gli esercizi pubblici che forniscono l'accesso ad Internet in via principale". Altri esercenti, cioè quelli che "lo forniscono in via accessoria" come bar, ristoranti, fast food, alberghi, caffè, saranno esenti dall’obbligo e potranno offrire wi-fi o altre forme di accesso internet, senza preoccuparsi di sottostare alle norme del Pisanu.
Il decreto ora abolito (era stato emanato nel 2005 per ragioni di sicurezza) aveva rallentato negli anni lo sviluppo di internet nei luoghi pubblici lasciando l’Italia in una situazione piuttosto arretrata dal punto di vista della comunicazione multimediale, soprattutto nei confronti di altri Paesi, europei e non.
Ora si attende la conversione in legge, prevista entro due mesi. Le vecchie norme, si spera, saranno sostituite con nuovi obblighi meno invasivi, attraverso emendamenti al decreto.
Vediamo cosa succederà. Nel frattempo speriamo che le strutture pubbliche, gli hotel, i bar e i ristoranti colgano questa opportunità, così potremmo finalmente navigare in libertà da ogni luogo!
Il decreto ora abolito (era stato emanato nel 2005 per ragioni di sicurezza) aveva rallentato negli anni lo sviluppo di internet nei luoghi pubblici lasciando l’Italia in una situazione piuttosto arretrata dal punto di vista della comunicazione multimediale, soprattutto nei confronti di altri Paesi, europei e non.
Ora si attende la conversione in legge, prevista entro due mesi. Le vecchie norme, si spera, saranno sostituite con nuovi obblighi meno invasivi, attraverso emendamenti al decreto.
Vediamo cosa succederà. Nel frattempo speriamo che le strutture pubbliche, gli hotel, i bar e i ristoranti colgano questa opportunità, così potremmo finalmente navigare in libertà da ogni luogo!
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