Che gli italiani siano buongustai è una certezza. E lo dimostrano pure in periodo di crisi, quando, anche se il portafogli è più leggero prediligono vacanze di qualità, anche se magari un po' più corte di prima.
Secondo il rapporto annuale ''Osservatorio sul Turismo del Vino in Italia. I nuovi dinamismi di un turismo di tendenza'', promosso dalle Città del Vino e realizzato dal Censis Servizi infatti il turismo enogastronomico in Italia ha mosso un giro d'affari dai 3 ai 5 miliardi di euro nel 2010, grazie a circa 5 milioni di turisti tra stabili ed occasionali che hanno scelto il Belpaese.
Secondo quanto emerge dallo studio nella scelta delle mete non si va più dietro alle mode, ma a caccia di curiosità ed esperienze innovative, grazie alla crescente familiarità nell'usare quotidianamente il web, dove si coltivano interessi sempre più personali e ristretti, che si traducono nell'individuazione di luoghi ben precisi, capaci di soddisfare più passioni in una sola volta: la gastronomia batte il vino come motivazione di viaggio e si intreccia con l'arte, l'ambiente, lo sport ed il wellness.
Secondo il rapporto, in linea con gli ultimi anni, le vacanze sono sempre più brevi (solo un giorno nel 56% dei casi) e dislocate lungo tutto l'anno, ma gli eno-appassionati spendono di più: in media un turista del vino spende 193 euro al giorno, ne spendeva 149 nel 2003 (+18% al netto dell'inflazione). Il tempo si restringe dunque, ma la spesa cresce. Il 56% degli eno-turisti ha svolto nel 2010 un viaggio di un solo giorno, il 26% almeno un weekend, il 15% una vacanza superiore ai 4 giorni. Ma, in media, ogni turista enogastronomico ha vissuto almeno due esperienze di viaggio indipendentemente dalla durata.
Secondo il rapporto, in linea con gli ultimi anni, le vacanze sono sempre più brevi (solo un giorno nel 56% dei casi) e dislocate lungo tutto l'anno, ma gli eno-appassionati spendono di più: in media un turista del vino spende 193 euro al giorno, ne spendeva 149 nel 2003 (+18% al netto dell'inflazione). Il tempo si restringe dunque, ma la spesa cresce. Il 56% degli eno-turisti ha svolto nel 2010 un viaggio di un solo giorno, il 26% almeno un weekend, il 15% una vacanza superiore ai 4 giorni. Ma, in media, ogni turista enogastronomico ha vissuto almeno due esperienze di viaggio indipendentemente dalla durata.
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